22 Aprile 2025- L’azienda biodinamica San Michele di Jesolo Cortellazzo, non è solo uno degli esempi più riusciti nell’ambito dell’attività di coltivazione biodinamica, dove i 150 ettari in un unico corpo rappresentano un’oasi di biodiversità, un ecosistema in cui ogni elemento gioca un ruolo fondamentale, ma anche un esempio di come i cambiamenti climatici possano velocemente cambiare gli equilibri produttivi e di distribuzione.
L’azienda fondata negli anni ottanta nelle colline trevigiane, ha trovato la sua nuova dimensione nel 2014 a Jesolo, con i campi coltivati a orticole, cereali e foraggere, tutti rigorosamente nel rispetto della stagionalità. Il frutteto di mele nella varietà Galice, che riprendono la tradizione jesolana, le zucche, i porri, i radicchi sono i loro cavalli di battaglia che fino a qualche anno fa non solo distribuivano nel canale di Ecor Natura Si, ma esportavano nella misura di un 25% all’estero, in particolare in Germania. “ Nell'ultimo periodo, abbiamo dovuto riorganizzarci. I porri che prima esportavamo in grandi quantità possono ora essere coltivati anche in territori dove, fino a poco tempo fa, le temperature erano troppo rigide per la loro crescita. Di conseguenza, non necessitano più dei nostri prodotti. Per questo motivo, per colmare questo gap, ci siamo orientati verso la vendita diretta in azienda e al Mercato Coperto di Campagna Amica a Mestre, un'area che speriamo di potenziare ulteriormente." Spiega Anito Bonadio, direttore e co-fondatore dell'azienda.
“ Dobbiamo riconoscere che negli ultimi anni, le aziende agricole locali sono messe a dura prova dai cambiamenti climatici che mettono in discussione equilibri consolidati da decenni.- afferma Tiziana Favaretto presidente di Coldiretti Venezia- Questa situazione colpisce tanto le aziende strutturate, che hanno sempre puntato anche sull’esportazione, quanto le piccole realtà agricole locali. La troppa siccità, alternata a periodi di piogge intense, mette a rischio coltivazioni che non riescono a raggiungere i risultati sperati. Queste situazioni non solo compromettono l’andamento produttivo annuale ma minacciano anche il futuro delle aziende stesse. Ecco giustificato il motivo per cui Coldiretti sta chiedendo a gran voce alla UE che i fondi europei vadano ai veri agricoltori, quelli che ogni giorno lavorano il territorio e tutelano l’ambiente. Ma è altresì fondamentale investire in innovazione e ricerca, affinché il settore agricolo possa affrontare le sfide climatiche e continuare a garantire prodotti di qualità, tutelando il nostro patrimonio agricolo e la nostra identità territoriale.”
L’azienda biodinamica San Michele rappresenta un esempio virtuoso di produzione circolare dove i pollai mobili offrono un ambiente ideale per le galline, che razzolano libere e contribuiscono alla fertilità del suolo, così come l’allevamento bovino, da cui proviene il latte di fieno STG biodinamico utilizzato anche per la produzione di formaggi che avviene nell’adiacente caseificio aziendale a marchio San Michele - Le Terre di Ecor, rappresenta un aspetto distintivo dell'azienda con stalla all'avanguardia, progettata per garantire il benessere degli animali dove una mucca che ha a sua disposizione per vivere in stalla 8mq, arriva a produrre latte di alta qualità per più di dieci anni. Senza dimenticare la presenza delle api in azienda, con un ruolo cruciale nell'impollinazione, contribuendo ulteriormente alla vitalità dell'azienda.
Ecco che Coldiretti Venezia ha candidato l’azienda biodinamica San Michele come eccellenza nel mondo agricolo locale, in occasione della settima edizione del Premio Festa di San Marco, che si terrà il 25 aprile a Palazzo Ducale. “E’ un modo per rendere omaggio a chi opera con passione e dedizione nel rispetto della natura e della sua biodiversità, nonostante le numerose difficoltà che ogni giorno le aziende agricole debbano affrontare” conclude Giovanni Pasquali direttore di Coldiretti Venezia.
