13 Marzo 2025- Si è concluso Lunedi sera 11 Marzo a Cavarzere il tour di assemblee territoriali che ha coinvolto gli associati di Coldiretti Venezia. Otto incontri molto partecipati in cui la presidente Tiziana Favaretto insieme al direttore Giovanni Pasquali hanno proposto un format di aggiornamento sulle attività sindacali portate avanti dall’associazione con il coinvolgimento dei soci alle prossime sfide;
le assemblee sono state anche una preziosa occasione di confronto e approfondimento di carattere fiscale, tecnico e previdenziale grazie alla presenza dei capi area provinciali che sono intervenuti sui principali temi che rivestono il settore primario che a Venezia conta circa settemila aziende agricole.
Tra gli argomenti trattati spicca il futuro della Pac, la politica agricola comunitaria europea che investe direttamente le imprese agricole, con in particolare la richiesta da parte della Ue di un nuovo adeguamento da parte delle imprese, quello della compilazione digitale del Quaderno di Campagna. Molte le critiche emerse a causa dell’ eccesso di burocrazia, “assistiamo ad un continuo aumento di adempimenti, richieste di dati di cui la pubblica amministrazione già dovrebbe essere in possesso. In riferimento alla digitalizzazione del quaderno di campagna, capiamo perfettamente le preoccupazioni degli associati ed è normale quando si deve affrontare un nuovo adempimento in particolare se informatizzato, tant’è che Coldiretti ha già messo a loro disposizione dei corsi di formazione per supportarli nell’apprendimento di questa nuova procedura che sarà obbligatoria dal 1 gennaio 2026”. Spiega il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali.
Ma a preoccuparli oltre la burocrazia sempre più pressante, è il futuro del settore.
“Gli agricoltori si aspettano dei segnali e delle decisioni importanti dall’Unione Europea – afferma Tiziana Favaretto, presidente di Coldiretti Venezia – perché è in gioco il lavoro e il futuro delle aziende del nostro territorio. Stiamo guardando con interesse le nuove linee guida appena delineate dalla Ue che annunciano un cambio di direzione con una visione dell’agricoltura europea non più condizionata dall’ideologia. Ora attendiamo i fatti. L’agricoltura ha sofferto il peso insostenibile di normative restrittive e di una burocrazia soffocante. Le nostre aziende, con la forza delle filiere agroalimentari e delle produzioni di qualità dal latte ai cereali, dal vitivinicolo alla carne, devono poter contare su strumenti concreti di sostegno al reddito e su regole chiare. Serve una Pac semplice e forte, che garantisca stabilità ai nostri agricoltori e risorse dedicate, evitando che fondi destinati al settore primario finiscano in altri capitoli di spesa. Solo così sarà possibile garantire competitività alle imprese e qualità ai consumatori. I nostri imprenditori, inoltre, chiedono la reciprocità nel mercato globale, per arginare la concorrenza sleale di chi non è sottoposto alle stesse regole e norme imposte al nostro sistema agroalimentare.”
Se la preoccupazione a più ampio respiro sono le regole dettate dalla Ue, le aziende agricole sono attanagliate da problematiche quotidiane come la presenza sempre più drammatica dei selvatici. In un momento così difficile e delicato, in tutte le zone della provincia emerge questa problematica che mette a rischio la capacità produttiva. La voce dei soci è all’unisono: “E’ paradossale che con le difficoltà dettate dal cambio climatico, i costi di produzione sempre maggiori, noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci viene distrutto dai selvatici”.