3 Luglio 2017
5 LUGLIO, MIGLIAIA DI AGRICOLTORI A ROMA

COMUNICATO STAMPA

5 LUGLIO, MIGLIAIA DI AGRICOLTOR A ROMA 
A MANIFESTARE CONTRO IL “CETA” .
 
Arriveranno il 5 Luglio, in Piazza Montecitorio a Roma, provenienti da tutta Italia  migliaia gli agricoltori per fermare il trattato di libero scambio con il Canada (CETA). Tra loro anche una folta delegazione di Coldiretti Venezia guidata dal presidente Iacopo Giraldo e direttore Giovanni Pasquali.
Si manifesterà contro un trattato che per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici  e spalanca le porte all’invasione di grano duro oltre a ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
Ma gli agricoltori non saranno soli, l’iniziativa di Coldiretti è infatti sostenuta da un'inedita e importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che si sono date appuntamento davanti al Parlamento dove è in corso la discussione per la ratifica dell’accordo.
Nell’elenco dei prodotti riconosciuti dal protocollo e quindi tutelati da possibile contraffazione ci sono appena 11 denominazioni d’origine protetta e di indicazione geografica veneta sulle 36 totali. “Saremo presenti a Montecitorio per esprimere la nostra contrarietà a questo accordo che di libero ha ben poco” afferma il presidente di Coldiretti Venezia Iacopo Giraldo-  “ anzi è un modo per concedere lo strapotere alle multinazionali. Questo accordo avrà un impatto molto duro sugli agricoltori italiani ma anche  canadesi, perché verranno favorite le multinazionali del cibo con i loro prezzi competitivi, che ben poco tengono conto del benessere dell’agricoltore e della qualità dei prodotti.”
In riferimento ai prodotti veneti solo il Radicchio rosso di Treviso potrà fregiarsi dell’autorizzazione d’autenticità,  mentre qualsiasi cicoria potrà essere spacciata per il radicchio di Chioggia o il variegato di Castelfranco e Verona e persino come insalata di Lusia. Per i formaggi salvi il Grana Padano e l’Asiago ma spazio alla creatività truffaldina per il veneziano Montasio, la Casatella Trevigiana, il Piave, il Monte Veronese. La lista si allunga con la gamma blasonata degli asparagi, i marroni, il miele delle Dolomiti, il Riso del Delta del Po e il Prosciutto Veneto Berico- Euganeo.
“Abbiamo chiesto il sostegno delle amministrazioni comunali in merito ” dichiara il direttore Giovanni Pasquali -  ciascun paese della provincia, compresa la Città Metropolitana deciderà se inserire nell’ordine del giorno del primo Consiglio o Giunta Comunale un punto relativo alla discussione ed alla condivisione dell’azione di Coldiretti per un commercio libero e giusto e per un’Europa libera dal Ceta, e la risposta è per ora incoraggiante: già 25 comuni del veneziano hanno risposto favorevolmente alla nostra richiesta. E’ un’importante gesto non solo a difesa del lavoro degli agricoltori ma anche nei confronti dei  I cittadini devono sapere quello che sta succedendo.”
Tutti i dettagli infatti sono contenuti nel Dossier Coldiretti e saranno svelati insieme al valore degli impatti negativi che l’intesa avrà sull’agroalimentare italiano. Con l’occasione, il 5 Luglio sarà esposto per la prima volta il “pacco” con la volgarizzazione delle specialità nazionali più prestigiose realizzate in Canada che potranno essere commercializzate in maniera legittima se l’Italia voterà a favore.
 
 
 
 
Elena Trevisan
Ufficio Relazioni Esterne
Coldiretti Venezia
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