COLDIRETTI CONTRO IL CETA, ANCHE I COMUNI VENEZIANI SI PRONUNCIANO
Mestre 1 Agosto – E’ trascorso quasi un mese dalla manifestazione in Piazza Montecitorio a Roma, dove migliaia di agricoltori provenienti da tutta Italia sostenuti da una pluralità di soggetti come Legambiente, Slow Food, Federconsumatori e moti altri hanno manifestato contro il trattato di libero scambio con il Canada (CETA).Il nostro Parlamento si è impegnato a ratificare questo trattato: “Riteniamo che gli accordi di libero scambio debbano rispondere ad obiettivi che tengano conto di fattori essenziali come lo sviluppo sostenibile, l’occupazione, i diritti umani, la coesione sociale, e riteniamo che il Ceta non risponda a queste esigenze” Afferma il presidente di Coldiretti Iacopo Giraldo. I vantaggi attesi in termini di crescita degli scambi commerciali sono molto dubbi: secondo il Dossier di Coldiretti ben 250 denominazioni di origine italiane (Dop/Igp) riconosciute dall’Unione Europea non godranno di alcuna tutela sul territorio canadese e molti sono i prodotti tipici a rischio di falsificazione come accade già per il formaggio veneziano Montasio. Contemporaneamente le volgarizzazioni dei nomi di alcuni prodotti tipici come il Parmesan potranno coesistere sul mercato con le denominazioni autentiche.
Ma oltre a questo il trattato prevede il via libera all’importazione a dazio zero per circa 75000 tonnellate di carne suine e 50000 tonnellate di carne di manzo dal Canada, dove vengono utilizzati ormoni per l’accrescimento vietati in Italia.
“La battaglia di Coldiretti –spiega il presidente Giraldo - sta proseguendo con azioni di sensibilizzazione a più livelli, coinvolgendo anche i consigli comunali che si stanno pronunciando. Nella nostra provincia sono già 12 i comuni che hanno deliberato contro l’accordo Ceta su nostro invito e 11 che si stanno apprestando a farlo. Contiamo che i Comuni manifestino apertamente il loro disappunto verso questo trattato ingannevole che andrebbe a ledere il settore agroalimentare italiano, guardacaso uno dei pochi comparti a crescere nell’export con oltre 37 miliardi di euro all’anno in tutto il mondo”. “ Lottiamo per i nostri agricoltori- continua il direttore Giovanni Pasquali che nonostante le difficoltà, tengono in vita un settore dinamico, in grado di generare posti di lavoro e di prendersi cura del territorio. Per questo motivo come Coldiretti abbiamo chiesto ai sindaci e ai rappresentanti delle istituzioni di sostenerci in questa battaglia”.
