Conoscere la campagna per diventare chef
Oggi l’avvio di un progetto di Coldiretti e l’istituto Dieffe

27 Gennaio 2018 – Si è svolta stamani Sabato 27 Gennaio la prima iniziativa legata al progetto tra Coldiretti Venezia e Dieffe, l’Istituto Alberghiero Paritario con sede a Spinea, realtà professionale che al termine dei tre anni scolastici rilascia la Qualifica Professionale per Operatore della Ristorazione, con la possibilità di un quarto anno aggiuntivo con conseguimento del Diploma Professionale per “Tecnico di cucina” o “Tecnico dei servizi di Sala e Bar”. Il percorso vedrà protagonisti 50 ragazzi, tre classi di terza superiore, che per migliorare le loro performance in cucina o in sala, si approcceranno con curiosità alle diverse fasi produttive in campagna. Oggi infatti, si sono sporcati le scarpe di fango gli studenti che hanno visitato la prima azienda agricola a Scorzè, specializzata nella coltura del radicchio trevigiano tardivo. Hanno potuto vedere il radicchio direttamente in campo ed insieme a Giuseppe Barin, titolare dell’azienda agricola, hanno ripercorso le fasi di preparazione compresa quella di imbianchimento: un grande lavoro per poter consentire a questi “fiori d’inverno” di diventare una delle eccellenze della nostra terra.
“E’ importante che i ragazzi vedano con i loro occhi il lavoro dei nostri agricoltori - sostiene il presidente di Coldiretti Venezia Iacopo Giraldo. Questa iniziativa consente di formare i futuri cuochi: dare gli elementi per consentire una scelta più consapevole dei prodotti da mettere nelle nostre tavole, tenendo conto della qualità, la stagionalità, le peculiarità che caratterizzano un prodotto senza dimenticare elementi come la tradizione, la tipicità accostata all’innovazione di cui le aziende si fanno portatrici.”
Gli studenti nel corso dell’anno non mancheranno di approfondimenti più tecnici affrontati durante lezioni teoriche in classe tenute dall’agronomo Massimo Novello in abbinata alla visita di sette aziende agricole ciascuna di queste con una specializzazione diversa: dalla Fattoria Sociale e agriturismo, all’allevamento zootecnico, alla visita di un’azienda vitivinicola, a quella invece specializzata nella coltivazione di ortaggi e alberi da frutto, all’esperienza della caseificazione con tanto di assaggi, lasciando per ultima nel fiorire della stagione gli orti del Cavallino affinché non manchi nella cultura dei futuri chef la conoscenza tra le altre, di una delle produzioni tipiche del veneziano, il carciofo violetto di Sant’Erasmo, presidio slow food.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti perché possa risultare un’ottima esperienza: “Crediamo in questo progetto - afferma il direttore di Coldiretti Giovanni Pasquali- è importante che sin da giovanissimi i ragazzi sappiano conoscere il territorio in cui vivono, sappiano porre  l’accento su parole chiave come qualità, eccellenza e sicurezza che rendono unici i nostri prodotti. Perché, quando in un futuro prepareranno pietanze, sappiano raccontare anche la storia di chi lo ha realizzato, del territorio dal quale provengono le materie prime. Anche in questo consiste il saper fare italiano, il nostro orgoglio!” Dello stesso avviso è anche il Direttore Riccardo Dallavalle che spiega: “Le parole chiave che usiamo per descrivere la proposta formativa di DIEFFE Spinea sono professionalizzazione e didattica laboratoriale: queste parole prendono forma e forza soprattutto in progetti come questo, dove scuola e aziende agiscono insieme per ottimizzare un percorso formativo fatto di esperienze dirette e di sapere che diventa saper fare. Questa collaborazione con Coldiretti Venezia, che ringrazio per aver progettato con noi questo percorso alla scoperta del prodotto tipico, è preziosa e importante e darà sicuramente buoni risultati sul piano della professionalizzazione degli studenti coinvolti”.