9 Luglio 2019
FLOROVIVAISMO

FLOROVIVAISMO

Al fine di procedere al corretto inquadramento dell’attività di rivendita di piante, ci aiuta la nuova definizione offerta dalla norma nella parte in cui include le “attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo […]”.
Non è quindi necessario che l’attività florovivaistica esegua una fase completa della produzione, potendo rientrare nel novero di attività agricola la sola effettuazione di una fase del ciclo biologico e non essendo indispensabile l’utilizzo del fondo.

La specializzazione nella cura delle piante
Il settore si caratterizza da un’elevata competitività e dalla conseguente necessità di specializzarsi nella produzione, trasformazione e manipolazione di determinate piante. Il livello di specializzazione è talmente elevato che è assai frequente che un florovivaista, per determinate piante, curi solo una delle fasi del ciclo biologico. Ma in taluni casi l’attività dell’imprenditore florovivaista è talmente specifica e repentina che non determina la gestione nemmeno di una fase deli ciclo biologico.
Anche per queste specifiche attività viene in soccorso la nuova formulazione dell’art. 2135 che, al terzo comma, recita: “Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco […]”.
·       requisito soggettivo: le attività in questione devono essere esercitate dallo stesso soggetto che esercita le attività agricole principali.
·       requisito oggettivo: l'attività potenzialmente connessa deve avere coerenza interna rispetto all'attività agricola principale.
·       requisito prevalenza: i prodotti oggetto di trasformazione e manipolazione devono essere ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali.
La definizione di trasformazione e manipolazione applicata al florovivaismo
·       concimazione;
·       inserimento all’interno del terriccio di retentori idrici al fine di garantire la shelf-life del prodotto, sia durante il trasporto che durante la fase di permanenza delle stesse presso il cliente;
·       trattamento delle zolle, al fine di eliminare gli insetti nocivi all’apparato radicale;
·       potatura;
·       steccatura;
·       rinvasatura.
Le attività di verifica sulle piante acquistate

Le buone pratiche
·       la tenuta di una contabilità chiara e precisa;
·       la definizione di processi dettagliati delle varie fasi lavorative;
·       la definizione di risorse (mezzi e persone) dedicate alle varie fasi di manipolazione;
·       il monitoraggio e la documentazione di ogni fase manipolativa attraverso la produzione di video o fotografie.

IMPLEMENTAZIONE DI UN CENTRO SERVIZI PER UTENTI E IMPRESE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

Progetto n° 01/SSL/16/VE-03/SSL/21/VE CUP H79J21011180009 Titolo del Progetto: IMPLEMENTAZIONE DI UN CENTRO SERVIZI PER UTENTI E IMPRESE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

Campagna Amica

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Portale Coldiretti Veneto Formazione

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