IL CONSIGLIO VENETO VOTA ALL’UNANIMITA’ CONTRO “SIMEST”

Approvata la mozione di Coldiretti contro l’ultimo caso di malaffare italiano

Il 23 novembre 2011 il Consiglio del Veneto ha votato all’unanimità la mozione di Coldiretti contro Simest Spa impegnando la Giunta regionale ad intervenire nei confronti del Governo nazionale perché si ponga fine ad una situazione immorale come quella di arricchire il proprio panel di imprese agroalimentari con sovvenzioni pubbliche per la promozione all’estero di prodotti falsi rispetto al luogo di provenienza.
“L’approvazione all’unanimità – commenta Coldiretti - è segno di responsabilità politica al di là degli schieramenti e conferma come la Regione Veneto, su un tema che investe la salute dei cittadini, sia unita contro chi intende prendersi gioco di produttori e consumatori che credono nel valore del Made in Italy”.
L’iniziativa proposta dall’organizzazione degli agricoltori prende spunto dall’ultimo di una serie di malaffari che la società persegue nel finanziare, come  l’iniziativa del salumificio “Rosi” del gruppo Parmacotto per l’avvio  negli Stati Uniti di una  vera e propria catena di locali caratterizzati dall’offerta di prodotti italian sounding realizzati e confezionati sul posto con etichette che evocano prodotti tipici della gastronomia e delle specialità regionali.
Prima di tutto – insiste Coldiretti - occorre fermare l’ostentata arte contraffattoria diventata una patologia e su questo l’appoggio dell’organo legislativo regionale guidato dal Presidente Clodovaldo Ruffato ci conforta. L’azione deve mirare alla verifica attenta dei criteri con cui vengono selezionati i progetti da finanziare, esercitando effettivamente il controllo della conformità degli stessi agli indirizzi deliberati dall’amministrazione vigilante oltre che, più in generale, valutando dimensione ed estensione del fenomeno rispetto a partecipazioni e sovvenzioni ad altre società del settore agricolo.
In merito alla vicenda Simest, Coldiretti Venezia ha avviato una energica azione territoriale con  la richiesta ai Sindaci di un deciso cambiamento di rotta,  in cui le risorse disponibili devono andare nella direzione della valorizzazione, della tutela, e della promozione all’estero del vero Made in Italy.