24 Luglio 2017
PASTA E RISO :

PASTA E RISO : UN PASSO AVANTI VERSO IL VERO MADE IN ITALY, FIRMATI I DECRETI INTERMINISTERIALI


“La decisione di proseguire con fermezza sulla strada della trasparenza con l’etichetta di origine obbligatoria per il grano impiegato nella pasta e per il riso è coerente con gli impegni assunti ma soprattutto risponde alle esigenze di oltre il 96% dei consumatori che chiedono che venga scritta sull'etichetta in modo chiaro e leggibile l'origine degli alimenti secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole”. E’ quanto afferma il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali in riferimento alla firma dei decreti interministeriali da parte dei Ministri Maurizio Martina delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per l’introduzione in via sperimentale dell’obbligo di etichettatura d’origine. Positivo anche il commento del presidente provinciale Iacopo Giraldo: “Si tratta di un segnale importante a tutela del made in Italy anche se 1/3 della spesa resta anonimo, dall’ortofrutta trasformata alle conserve ed ai succhi, fino al concentrato di pomodoro. Occorre venga esteso l’obbligo di indicare l’origine, per evitare che questi prodotti siano spacciati come italiani mentre sono importati dall’estero”. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive. “Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’origine per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per il miele ma non per il riso, per il pesce ma non per il grano nella pasta, per la frutta fresca ma non per i succhi, l’Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie anche - sottolinea Giraldo - con una profonda revisione delle norme sul codice doganale nel settore agroalimentare, che pretendono paradossalmente di chiamare addirittura farina italiana quella ottenuta dal grano straniero macinato in Italia”. Uno sprint che arriva in un momento storico difficile per l’economia, che subisce concorrenza sleale, speculazioni ed importazioni selvagge: due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure 1 pacco di riso su 4, così i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro le cui importazioni dalla Cina sono aumentate del 43% nel 2016 ed hanno raggiunto circa 100 milioni di chili, pari a circa il 20 per cento della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente. “L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004.” Conclude il presidente Giraldo- “L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
Il percorso di trasparenza è iniziato ma ci auguriamo che possa al più presto essere messo in atto per tutte le produzioni, solo così potremo salvare le nostre imprese agricole e le nostre filiere a livello locale”.

IMPLEMENTAZIONE DI UN CENTRO SERVIZI PER UTENTI E IMPRESE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

Progetto n° 01/SSL/16/VE-03/SSL/21/VE CUP H79J21011180009 Titolo del Progetto: IMPLEMENTAZIONE DI UN CENTRO SERVIZI PER UTENTI E IMPRESE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

Campagna Amica

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Portale Coldiretti Veneto Formazione

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