Vi alleghiamo il DPCM 1 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” così come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1 marzo 2020.
Esso produce i sui effetti dal 2 marzo sino all’8 marzo 2020 e cessano invece gli effetti del DPCM 23 febbraio 2020 ( misure nei comuni in zona rossa) gli effetti del DPCM 25 febbraio 2020 ( misure relative a tutti i Comuni delle regioni interessate dal coronavirus) nonché gli effetti delle misure adottate ai sensi dell’ art. 3 comma 2 del decreto legge 23 febbraio 2020 n, 6 ossia, in Veneto, l’ Ordinanza contingibile e urgente n .1 firma del Presidente Zaia, del 23 febbraio 2020.
Specifichiamo che il DPCM è stato adottato anche su proposta Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Marche e il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle regioni.
Il Decreto individua le misure di contenimento adottate, distinguendole nelle seguenti aree:
-
- ZONA ROSSA : (Articolo 1) : Interessa i Comuni di cui all’Allegato 1 (per il Veneto il Comune di Vò) e riprende di fatto le misure del DPCM del 23 febbraio 2020;
- ZONA GIALLA: (Articolo 2 ) : Interessa le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e tre province.
- In particolare:
- la lettera c) dispone la : “sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;
- la lettera h) “svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, (e quindi valido anche per i locali delle aziende agrituristiche e cantine che svolgono attività di degustazione), a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
- la lettera i) “ apertura delle attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera h) condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;
- MISURE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE (Art. 3 e ) : incentivazione del lavoro agile, sospensione viaggi di istruzione sino al 15 marzo 2020 misure per il personale sanitario.
- Rimangono ancora valide le indicazioni per aiutare nella gestione del rischio biologico da Coronavirus:
- Informare sulla reale entità del rischio, per placare allarmismi inutili (utilizzando informative del Ministero della Salute)
- Invitare tutti coloro che presentano sintomi respiratori e/o febbre o che vivono a stretto contatto con persone che presentano gli stessi sintomi a rimanere a casa e non presentarsi al lavoro
- In caso di dubbi o richieste contattare i numeri di riferimento o il proprio medico di base per approfondire la propria condizione ed avere indicazioni su cosa fare Numero Verde Regione Veneto # 800462340 e numero di pubblica utilità del Ministero della Salute #1500
- Fornire indicazioni sulle precauzioni da osservare (es lavaggio frequente di mani, starnutire e tossire nell’incavo del braccio)
- Mettere a disposizione dispenser o soluzioni sanificanti aggiuntivi per lavarsi le mani
- In caso di accertamento di contagio di un lavoratore prevedere interventi di sanificazioni aggiuntivi di scrivanie, mouse, tastiere e telefoni, maniglie delle porte, oltre che dei filtri di aereazione degli impianti di trattamento dell’aria.
- Arieggiare i locali più volte al giorno, evitare inutili assembramenti o situazioni che comportino la permanenza in luoghi chiusi e contatto ravvicinato con altre persone
- Limitare le trasferte e prediligere modalità di lavoro “smart” ove possibile utilizzare strumenti tecnologici quali telefono, email, chat, conference call ed in generale strumenti di condivisione in modo da limitare lo spostamento del personale
- In caso di trasferte verificare con le aziende la singola situazione (richiedere se sono presenti lavoratori in quarantena o lavoratori che sono tornati negli ultimi 16 giorni dalla Cina o lavoratori nelle aree ove si sono rilevati focolai.)